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Normative e news: “il divieto di scarico a parete”

Ancora troppi dubbi

“Il D.Lgs n°102 del 4/07/14 conferma il divieto di scarico a parete salvo poche deroghe che devono rispettare le distanze minime della UNI 7129-3”.

 

Facciamo un po’ di chiarezza

L’argomento del “divieto di scarico a parte” causa sempre un poco di confusione tra le persone: i nostri tecnici e l’organizzazione commerciale ricevono molte richieste in merito, sia da rivenditori ed installatori che da progettisti ed utenti finali.

I frequenti quesiti hanno dimostrato la necessità di fare chiarezza sulla materia ridefinita dal ​D.Lgs n° 102​ che abbiamo quindi deciso di chiarire in modo semplice questo dubbio mettendo a disposizione tutte le nostre risorse tecniche.

Oltre che per la regola di mantenere sempre un “buon vicinato”, il fatto di non scaricare a parete i propri fumi risulta molto importante anche per altri motivi:

 

E’ irrispettoso nei confronti degli altri

 

Lo scarico dei fumi degli apparecchi che generano una combustione che poi viene espulso sulle pareti delle abitazioni crea enormi problemi di coesistenza tra le persone negli edifici plurifamiliari, ma anche nelle abitazioni indipendenti. Questo perchè i prodotti della combustione contengono molti materiali tossici per la salute delle persone, come: biossido e ossido di azoto, l’ossido carbonico, anidride carbonica e polveri sottili. I casi di segnalazioni di problemi derivanti dagli scarichi a parete sono talmente frequenti che si è sovrapposto anche il problema di cause tra vicini di casa, dovute alla presenza di fasci di fumo che si innalzano verso l’altrui porta, finestra, presa d’aria o di ventilazione.

Formazione di una visibile colonna di vapore

Non è difficile immaginare l’effetto “fumi di Londra” che si potrebbe causare se tutte le persone scaricassero i propri fumi lungo le pareti degli edifici: i vicini di sopra non riuscirebbero mai ad aprire la finestra per areare la propria casa! I fumi o più correttamente denominati “prodotti della combustione”, devono essere scaricati sempre sulla copertura dell’edificio al di fuori della zona di reflusso in modo che possano disperdersi nel migliore dei modi nell’atmosfera.

Aumento dell’inquinamento

Il PM10 (o polveri sottili) è sempre presente in natura, ma è anche generato grazie alle attività dell’uomo, ed in particolare dai processi di combustione.
Il problema di queste polveri sottili è dovuto alla loro grandezza, a mano a mano che le loro dimensioni diminuiscono, aumenta anche il tasso di pericolosità per tutti noi, questo perché restano volatili e non vengono adeguatamente “filtrate” dal nostro apparato respiratorio, entrando quindi nel nostro organismo attraverso i polmoni. Le polveri sottili sono quindi causa di infezioni cardio-respiratorie, asma e riduzione delle funzionalità polmonari.

Ricerche hanno fatto emergere che le caldaie funzionanti a gas metano ad uso domestico producono un quantitativo di polveri sottili molto elevato. Meglio quindi disperderli ad una giusta altezza sopra il tetto dell’edificio.

Errato scarico di stufe a pellet

In questo caso è sempre obbligatorio portare i fumi a tetto e lo scarico a parete è sempre vietato.

Formazione di ghiaccio

Il vapore d’acqua una volta a contatto con l’atmosfera fredda della stagione invernale, condensa e congela, creando dei veri e propri “rigoli di ghiaccio” molto instabili e quindi pericolosi in caso di caduta al suolo.

Distaccamento dell’intonaco

Non dimentichiamo che il vapore d’acqua contenuto nei fumi di condensa sulla parete dell’edificio causa il distaccamento dell’intonaco esterno per corrosione.

Ricordiamo che il decreto normativo fa leva sul buon senso di ognuno di noi: ricordati, scarica sempre i fumi a tetto attraverso una canna fumaria per una convivenza civile con i condomini e con i tuoi vicini di casa.